Dal 1964 al 1982 Mandela fu incarcerato nel carcere di Robben Island, al largo di Città del Capo. Successivamente è stato rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Pollsmoor fino al 1988. (Brittanica – EN)
Come Julian Assange, Nelson Mandela era un combattente per la libertà, la verità e la giustizia (né più né meno). Mandela era schietto e si è attenuto ai suoi principi, proprio come Julian, e per questo è stato messo in prigione per molti anni dalle autorità, così come la situazione attuale di Julian. Purtroppo, è molto comune che i combattenti per la verità e la giustizia vengano messi a tacere e rinchiusi o peggio dagli ordini costituiti in generale.
Tuttavia, la crescente pressione interna e internazionale e i timori di una guerra civile razziale indussero il presidente F. W. de Klerk a rilasciarlo nel 1990. Mandela e de Klerk guidarono gli sforzi per negoziare la fine dell’apartheid, che portarono alle elezioni generali multirazziali del 1994, in cui Mandela guidò l’ANC alla vittoria e divenne presidente. (Wikipedia – EN)
Potrebbe essere qualcosa di simile il risultato finale della terribile situazione attuale di Julian?
Ci piace pensarlo, naturalmente. Tuttavia, non sembra probabile che ciò avvenga in modo naturale grazie alle autorità del Regno Unito, che, inaspettatamente, vedano la luce e abbiano un improvviso senso di vera giustizia. È più probabile che accada solo in caso di sufficiente pressione interna e internazionale, come nel caso di Nelson Mandela.
La pressione esterna esercitata da proteste pubbliche, dimostrazioni e petizioni in tutto il mondo è in costante aumento. Fortunatamente sta crescendo anche la pressione interna nei Stati Uniti, che sono l’origine e, di fatto, gli artefici della situazione crudele e palesemente ingiusta di Julian, se si osserva la lista dei candidati alle presidenziali statunitensi 2024 che hanno promesso di perdonare Assange (#PardonAssange).
Da Twitter:
#USElections2024 #NoFreeAssangeNoVote
Who will #PardonAssange if elected #POTUS in ’24?
List so far on June 10th ’24
Questi candidati vengono messi a tacere proprio come lo fu Mandela inizialmente e come lo è Assange adesso e guarda caso, dalle stesse forze… Di conseguenza è il pubblico che deve procurare la diffusione di questi candidati rendendoli virali sui social utilizzando infatti l’hashtag collettivo #PardonAssange. Non solo persone provenienti dagli Stati Uniti ma da tutto il mondo. O meglio ancora, che il resto del mondo gli rendi virali sui social negli Stati Uniti e tra gli elettori americani!
L’elegante ironia di ciò sarebbe che Julian è stato messo e tenuto IN prigione perché ha “influenzato” le elezioni americane (tra le altre) e abbiamo l’opportunità di farlo uscire FUORI di nuovo, proprio “influenzandole” un’altra volta!
Indipendentemente dal candidato, il messaggio che deve arrivare “là fuori” è che il prossimo presidente degli Stati Uniti perdonerà Assange, quindi per le autorità statunitensi e del Regno Unito non ha più senso continuare il loro stupido gioco per mantenere Julian a Belmarsh sotto condizioni disumani per quella presunta estradizione. Entrambe le questioni sono totalmente illegali e contro i Diritti Umani per cominciare. Sfortunatamente vediamo la continua conferma che #USUK non rispetta i Diritti Umani né gli accordi internazionali o la semplice giustizia ed etica umana. Inventano e infrangono le regole a loro piacimento perché considerano che possono semplicemente cavarsela.
Agenda 2029 si è concentrato sul sostegno attivo a RFK a causa delle sue precedenti e attuali battaglie contro lo stato profondo USAmericano, il loro complesso militare-industriale, il loro big pharma e il loro CBDC (valute digitali della banca centrale) con la proposta di rendere virale l’hashtag #Kennedyforassange. Ma saremmo felici di vedere questa strategia anche per gli altri candidati che promettono apertamente e in modo convincente (non come quegli altri due) di #Freeasange, liberare Assange. Quindi, per favore, spargi la voce e l’azione!
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