Yanis Varoufakis:
L’altro giorno ho visitato a Julian nella
prigione di Belmarsh per la seconda volta,
il Guantánamo della Bretagna.
Trascorre 23 ore al giorno,
da 3 anni e mezzo in isolamento.
Questo è un tentativo, non di spezzarlo,
ma di ucciderlo, è un lento omicidio.
Di un uomo che non
è stato condannato…
e non è stato accusato di altro
che di giornalismo.
Trovo sorprendente che ci siano state persone
della sinistra che si sono rivoltate contro Julian.
Giornali come The Guardian che hanno avuto
un ruolo nella sua incarcerazione e diffamazione.
Julian cerca di resistere.
Julian non sta bene.
L’anima di Julian è stata
indebolita dall’isolamento.
Sembra, mi ha detto, come se la sua personalità
fosse stata ridotta a un minuscolo nocciolo.
La sua speranza è che se la nostra campagna
per farlo tornare libero avrà successo…
che può far crescere nuovamente
la sua personalità da quel nocciolo.
Questo è il nostro dovere.
Se tenete al vostro diritto di sapere
cosa fanno i vostri governi…
alle vostre spalle,
in vostro nome,
tutti quei crimini contro l’umanità
che vengono perpetrati…
non solo nei campi di battaglia
e nelle invasioni di terre straniere,
ma anche contro il nostro ambiente,
accordi segreti con aziende di combustibili fossili.
Allora devi sostenere Julian Assange.
Perché Julian Assange sta morendo
per il tuo diritto di sapere…
cosa il tuo governo sta facendo
per tuo conto alle tue spalle.
I media mainstream fanno parte
del capitale del cloud…
questo sta usurpando la tua mente,
la mia mente, la nostra mente.
In questa lotta per il futuro dell’umanità i
media indipendenti sono un alleato essenziale.
Per il futuro del giornalismo,
per il futuro delle notizie,
per il futuro
dell’informazione e dell’opinione,
per favore unisciti a
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